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foto di Francesca Bocciero

2019

9-19 maggio PIEMONTE (Torino), Torino Fringe Festival, Caffè Basaglia 

2018

13 dicembre PIEMONTE (Torino), Polo del '900 

18 novembre MARCHE (Fano), Teatro della Fortuna 

15 luglio VENETO (Padova), Catai Festival 

11 luglio MARCHE (Pergola), Animavì Festival

23 marzo MARCHE (Gradara), Teatri d'Autore (AMAT), Teatro Comunale

8-10 marzo SARDEGNA (Seneghe, Tramatza), Cabudanne de sos poetas

26 gennaio PIEMONTE (Torino), Caffè Basaglia

2017

16 dicembre LAZIO (Roma), Lucha y Siesta

18 ottobre CAMPANIA (Napoli), Ex Asilo Filangieri, Festival della Sociologia

Fine ‘800, campagna marchigiana: Maria è una contadina di 29 anni, ha due figli e un marito molto più vecchio di lei. Ad interrompere la sua umile quotidianità un tragico evento che le cambierà la vita: in un caldo agosto, esasperata, uccide il suocero con il mattarello. Nel frattempo, al manicomio di Pesaro, viene nominato il nuovo direttore, il giovane Dottor Piazzi, già fedele alle teorie lombrosiane. 

La Semimbecille racconta l’esperienza manicomiale con una forte attenzione al rapporto che intercorre fra follia e miseria, a partire dalla ricostruzione storica del caso di Maria Ferri presso il Manicomio San Benedetto di Pesaro, realizzata dalla sociologa Stefania Ferraro. 

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produzione realizzata in collaborazione con URiT (gruppo di ricerca sociologica dell'Università Suor Orsola Benincasa, Napoli) e Caffè Basaglia (Torino)
 

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Far finta di essere sani (Locandina).png

foto di Eva Petrillo

Quarant'anni fa abbiamo chiuso i manicomi. Giusto. D'altra parte, ha senso tenere in funzione il lazzaretto se tutti hanno la peste? E se l'analisi della realtà fallisse? E se il tuo peggior nemico fosse il sedano? E se tra corpo e mente stesse solo un elastico che si tende sempre più...? L'irreparabile è già accaduto. Non ci resta che dedicarci con rinnovato coraggio alla nostra salvezza personale.

A ottant'anni dalla nascita di Giorgio Gaber e in occasione del quarantesimo anniversario della legge 180 del 1978 ("legge Basaglia"), Nouvelle Plague presenta la sua rilettura di
Far finta di essere sani, spettacolo di Gaber e Sandro Luporini, a cura di Davide Simonetti.

Lo spettacolo è parte di una trilogia di lavori su Gaber e Luporini, i cui testi, musica e pensiero si arricchiscono della performance di un attore dalla formazione di teatro fisico.
 

produzione realizzata in collaborazione con Caffè Basaglia (Torino)
 

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« Dietro tutto quello che mangiamo ci sono dei semi, delle persone, delle storie » : Nouvelle Plague si interessa da sempre di storie nascoste, dimenticate, perdute. Quella dei semi, non è una storia sola, è una narrazione infinita di un intreccio di tradizioni; viaggi, culture e incontri spesso silenziosi perché vietati. Il tema delle semenze rurali - e quindi quello dell'alimentazione - ha molto a che vedere con la nostra vita quotidiana, eppure per la maggioranza delle persone rappresenta qualcosa di apparentemente distante, quasi invisibile. Il teatro ha la capacità di lavorare anche con l'invisibile e spesso di renderlo visibile grazie alle metafore, ai personaggi e allo spostamento di punto di vista che permette di mettere in atto. (Giulia Bocciero, NP)

Recettes de cuisines, savoir-faire agricoles, histoires d’anciens, contes et légendes accompagnent depuis toujours la co-évolution entre les Humains, les Terroirs et les Semences. Dans un contexte d’appauvrissement culturel et cultural toujours plus marqué, il nous est apparu nécessaire d’explorer la voie du Théâtre afin de mettre en lumière ce lien sacré avec les semences paysannes et de donner corps à la dimension immatérielle de celles-ci. Invité ou surpris sur l’espace public, le spectateur sera emmené dans un voyage dans le temps et dans l’espace à la rencontre de son alimentation. L’association de Nouvelle Plague Teatro et de la Maison des Semences Paysannes Maralpines dans cette co-création de théâtre de rue sera l’opportunité de porter nos valeurs communes entre France et Italie, illustrant ainsi que la biodiversité cultivée exige une approche collective qui ne saurait connaitre de frontières. (Maxime Schmitt, MSPM)


produzione realizzata in collaborazione con Maison de Semences Paysannes Maralpines
 

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